Responsabilità digitale: svizzero il primo marchio al mondo
Da Fondazione SDI e dal Politecnico Federale di Losanna una “label” consona a 35 criteri per certificare le condotte virtuose di App e siti Web
Con il lancio della “Digital Trust Label“, progetto sviluppato dalla Swiss Digital Initiative con l’aiuto di esperti del Politecnico Federale di Losanna, gli utenti possono identificare chiaramente i servizi digitali affidabili. I fornitori possono ora dichiarare la loro responsabilità digitale in modo credibile: quella svizzera è una prima a livello mondiale meritevole di essere replicata in altri Paesi e nazioni.
La consapevolezza dei rischi digitali e la richiesta di maggiore trasparenza e responsabilità digitale sono comportamenti che tutti dovrebbero adottare senza indugio per il bene della collettività.
Adottare le seconde e abbracciare la nozione di fiducia digitale sono effettivamente i nuovi requisiti delle aziende che vogliono rimanere competitive sul mercato.
I leader del futuro sono imprese che vivono e respirano la responsabilità digitale, dunque che fanno il loro dovere mettendone in pratica i principi teorici nella quotidianità.
Creata nella Confederazione Elvetica in modo partecipativo e inclusivo, la “Digital Trust Label” è stata congegnata dal punto di vista dell’utente e offre a organizzazioni di vario genere un’opportunità unica di trasmettere il proprio impegno per la responsabilità digitale per la prima volta in assoluto.
Il documento “The Digital Trust Label in a nutshell” (in lingua inglese)
Il documento “How to design the Digital. Trust Label so that it works for the user” (in lingua inglese)
Il documento “Digital Trust Whitepaper” (in lingua inglese)
Un impegno articolato su 35 criteri, lungo quattro dimensioni
La “Digital Trust Label” indica l’affidabilità di un servizio digitale, come un sito Web o un’App, in un linguaggio chiaro, “visivo” e semplice, non tecnico: “un idioma” che tutti possono capire.
“Simile all’etichetta biologica e a una tabella nutrizionale, la ‘Digital Trust Label’ agisce come un sigillo di fiducia nel mondo digitale”, spiega Doris Leuthard, presidente della Fondazione SDI.
I servizi digitali sono testati sulla base di 35 criteri, lungo quattro dimensioni per così dire comportamentali: sicurezza del servizio digitale, protezione dei dati, affidabilità del servizio digitale e interazione equa con l’utente, che include la notifica al cliente sull’uso del processo decisionale automatizzato.
Il catalogo dei criteri è stato creato sotto la guida dell’EPFL e di un comitato di esperti dedicato per la “etichetta”, ulteriormente sviluppato sulla base del feedback delle consultazioni pubbliche, circostanza che permette anche una revisione indipendente.
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Swiss Re e Swisscom i primi “pionieri” della fiducia digitale
Tra i primi “Digital Trust Champions” ci sono Swiss Re e Swisscom, rispettivamente con i servizi Electronic Seal e Magnum Go, che hanno già superato il processo di auditing per una “Digital Trust Label” e dispongono per il mercato di “un’etichetta”.
Credit Suisse, con CSX Onboarding Offering, e Booking.com sono attualmente a metà del rispettivo processo di auditing. Altre cinque aziende si sono già registrate per il “processo di etichettatura” e inizieranno a breve il loro audit. Si tratta di Atos, Cisco Webex di Cisco, CredEx di Credit Exchange SA, keySTREAM di Kudelski IoT, UBS Switzerland SA e wefox Customer App di wefox Insurance.
“Le attività finanziarie richiedono più che mai maggiore fiducia nei servizi digitali. Ecco perché sosteniamo e crediamo nella ‘Digital Trust Label’ come motore per una maggiore trasparenza e responsabilità verso i nostri clienti e nei confronti dell’utenza in generale”, afferma Moses Ojeisekhoba, Chief Executive Officer Reinsurance e membro del Group Executive Committee di Swiss Re.
Urs Schaeppi, CEO di Swisscom, aggiunge: “Il mondo digitale è veloce e facile, ma anche anonimo. ‘Su quali servizi digitali posso fare davvero affidamento?’; ‘Di quale fornitore posso fidarmi?’. Sono queste le domande cruciali per il successo. Swisscom sostiene così la ‘Digital Trust Label’ e il sottostante processo di audit indipendente perché crea trasparenza e genera fiducia nel mondo digitale”.
Il tema della fiducia digitale è rilevante anche per il settore bancario. André Helfenstein, Chief Executive Officer di Credit Suisse (Svizzera) SA, lo spiega chiaramente: “La stima dei clienti e la sicurezza sono le pietre miliari dell’attività bancaria svizzera. Questo vale anche per il mondo digitale. Il Credit Suisse sostiene ampiamente la sperimentazione della ‘Digital Trust Label’, in quanto essa aumenta la trasparenza per quanto riguarda i flussi di dati e la sicurezza nei processi digitali…”.
La “Digital Trust Label” è un esempio di contributo pratico per portare le tradizioni e i valori svizzeri nel mondo digitale e funge da punto di partenza per un movimento globale verso la responsabilità digitale.
“Non c’è posto migliore di Ginevra per fare da pionieri e saggiare nuovi strumenti per la fiducia e la responsabilità digitale. Una ‘Label’ può essere un buon modo per riunire tutti gli attori internazionali che lavorano su questo tema e trovare un consenso globale”, dice Benedikt Wechsler, ambasciatore e capo della digitalizzazione presso il Dipartimento Federale degli Affari Esteri.
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Forte sostegno nazionale alle attività “Swiss Digital Initiative”
Michael Hengartner, presidente del Consiglio dei Politecnici Federali, e André Kudelski, Presidente e CEO del Gruppo Kudelski, sono entrati nel Consiglio di fondazione SDI. Michael Hengartner ha sostituito Martin Vetterli, presidente dell’EPFL, come rappresentante del mondo accademico, mentre André Kudelski apporterà d’ora in poi la propria esperienza in materia di cybersecurity e di attività d’impresa nel settore privato.
La “Iniziativa Digitale Svizzera”, traducendone il nome in lingua italiana, ribadisce il proprio impegno per un approccio multi-stakeholder e dà agli esperti ancora più peso per il continuo sviluppo della “Digital Trust Label“.
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A proposito della “Iniziativa Digitale Svizzera” e dei suoi scopi
La “Swiss Digital Initiative” è una fondazione indipendente e senza scopo di lucro con sede a Ginevra, fondata nel 2020 da digitalswitzerland e sotto il patrocinio del Consigliere Federale Ueli Maurer.
La SDI, così come ne viene abbreviato il nome, porta avanti progetti concreti, con l’obiettivo di garantire standard etici e promuovere un comportamento responsabile nel mondo digitale.
Riunisce il mondo accademico, il Governo svizzero, la società civile e l’economia per trovare soluzioni per rafforzare la fiducia nelle tecnologie digitali e negli attori coinvolti nella trasformazione digitale in corso.
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Una coorte di esperti della digitalizzazione di rango globale
Ma chi ha contribuito a elaborare i 35 criteri utili a definire l’humus della responsabilità digitale? Chi sono gli esperti che hanno apportato il loro know-how alle quattro linee di indirizzo, atteso che le attività di coordinamento dell’EPFL sono avvenute grazie al lavoro di Martin Rajman, consulente scientifico e scienziato senior, e di Imad Aad, direttore di progetto del Centro per la Fiducia Digitale dello stessa École Polytechnique Fédérale de Lausanne?
I membri dello “Label Expert Committee” iniziale, nel periodo compreso fra il settembre 2020 e il dicembre 2021, sono tutte personalità particolarmente autorevoli del mondo imprenditoriale e universitario elvetico. Eccone i singoli nominativi, accompagnati dal ruolo: Stéphanie Borg Psaila, Direttrice delle Politiche Digitali di DiploFoundation, presidente del Comitato; il professor Yaniv Benhamou, Facoltà di Legge dell’Università di Ginevra, avvocato (IP & Privacy); il professor Abraham Bernstein, Direttore dell’Iniziativa Società Digitale, Dipartimento di Informatica dell’Università di Zurigo; Nikki Böhler, direttore generale di OpenData.ch; Francesca Bosco, consulente senior, Cyber Capacity and Foresight, Istituto CyberPeace; il professor Christophe Hauert, Università di Losanna, co-fondatore di Cybersafe Label; il professor Jean-Pierre Hubaux, Laboratorio per la Sicurezza dei Dati, Politecnico Federale di Losanna; Patrick Schaller, scienziato senior, gruppo sicurezza dei sistemi, Politecnico Federale di Zurigo; Florian Schütz, Delegato Federale alla Sicurezza Informatica; Jean-Christophe Schwaab, presidente della Digitalization Commission, Fédération Romande des Consommateurs; Martin Steiger, avvocato e imprenditore per il diritto nello spazio digitale, fondatore di Steiger Legal.
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