La Data Valley Emilia-Romagna è sempre più realtà tangibile
Giornata trionfale il 24 novembre per Bologna, che ha lanciato con Leonardo il quarto supercomputer più potente al mondo ed è "avanti"
L’Ex Manifattura Tabacchi di Bologna prende nuova vita e, da luogo abbandonato nel cuore storico della città industriale di un tempo, viene definitivamente restituita agli abitanti nel migliore dei modi, ospitando con il supercomputer Leonardo uno dei principali e soprattutto attualissimi motivi d’orgoglio per il futuro.
Bologna non è certo una realtà nuova ai primati, venendo già stimata nel mondo per il cibo, il retaggio culturale che affonda le proprie radici nell’alto medioevo ed essendo altresì conosciuta per la vicinanza ai motori più rinomati, nella misura in cui si trova all’interno di una Motor Valley pulsante di Ferrari, Lamborghini, Ducati e così via.
Grazie alla presenza del CINECA, i cui onori sono stati fatti dal Presidente Francesco Ubertini e dal Direttore Generale David Vannozzi, nume tutelare del montante Big Data Technopole, da ora la Regione Emilia Romagna ha guadagnato anche l’appellativo di “Data Valley”.
Non stupisce quindi che l’Unione Europea abbia individuato nella città petroniana, sede dell’università più antica del mondo fondata nel lontano 1088, la location ideale per la collocazione del quarto supercalcolatore più potente del mondo.
Il Tecnopolo accende il super computer per illuminare il futuro
Video, il timelapse della costruzione del Big Data Technopole
Video, il timelapse dell’installazione del supercomputer Leonardo
240 milioni di euro i primi investimenti, fra Governo italiano ed Unione Europea
È un progetto che ha visto un investimento di 240 milioni di euro, 120 stanziati dal Governo italiano e altrettanti dalla UE, ma i finanziamenti non sono destinati ad esaurirsi, anzi.
Accanto alla sede distaccata del CINECA, il Tecnopolo vede fiorire il Data Center del Centro Meteorologico Europeo, l’Agenzia Italiana Meteo (che vi si trasferirà prossimamente), l’iFAB, cioè la fondazione internazionale per i Big Data e l’Intelligenza Artificiale connessi allo sviluppo umano, e i centri di ricerca INFN e CNR, che porteranno complessivamente nella città felsinea oltre 1.500 ricercatori e scienziati da ogni parte del mondo.
Nel corso della cerimonia le personalità intervenute hanno parlato molto dell’importanza dei dati, che sono stati paragonati a un “nuovo petrolio”, ma (com’è stato sottolineato) essi sono in realtà qualcosa di molto meglio, perché sono puliti, perché non si esauriranno mai e anzi continueranno a permetterci di migliorare la nostra vita, progredendo nel futuro.
Nascerà a Bologna un gemello digitale della Terra su larga scala
Salute e benessere nel mondo: gli obiettivi ambiziosi della scienza dei Big Data
Alcuni esempi? L’incredibile concetto del “gemello digitale”, che prevede l’applicazione in diversi campi.
In primis, quello meteorologico, che vedrà la creazione di una Terra virtuale in virtù della quale si potranno valutare gli effetti climatici e naturali di grossa portata.
Ma lo stesso modello terrestre servirà per programmare l’agricoltura di precisione, distribuendo le colture in base alla conformazione del territorio, con l’incredibile scopo di debellare la fame nel mondo.
Anche l’ambito medico non perde occasione di entrare nella storia, utilizzando l’idea dei “digital twin” per ricreare un prototipo virtuale del corpo umano (al Tecnopolo di Barcellona, città gemellata con Bologna, stanno sperimentando il modello digitale di un cuore).
Roberto Viola, Direttore Generale di CNECT, la Direzione delle Reti di Comunicazione, dei Contenuti e delle Tecnologie presso la Commissione Europea, ha spiegato come fino ad adesso soltanto il 10 per cento dei test clinici finisca in un’applicazione reale, con un notevole dispendio di risorse.
Grazie a Leonardo, saremo in grado di svolgere le ricerche scientifiche direttamente nel mondo digitale, esportando nel mondo reale soltanto quelle che danno un riscontro oggettivo.
Video, il Tecnopolo di Bologna illustrato da Stefano Accorsi
Subito due panel scientifici e industriali per entrare nel vivo della ricerca al top
Nel corso dell’evento si sono svolti anche due panel.
Al primo tavolo, a carattere scientifico, hanno preso parte Michele Parrinello, Premio Dreyfus per le Scienze Chimiche e Medaglia Benjamin Franklin per la Chimica, Luciano Floridi, professore di Filosofia ed Etica dell’Informazione a Bologna e Oxford, Philippe Oliva, Amministratore delegato di Atos Corporate, Anders Jensen, Direttore Esecutivo di EuroHPC.
Nel secondo, dedicato alle applicazioni in ambito industriale, sono intervenuti Roberto Viola, Direttore Generale per le Reti di Comunicazione, i Contenuti CNECT, Sergio Dompé, presidente di Dompé Farmaceutici, Giuseppe Di Franco, Amministratore Delegato di Atos Italia, Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione ICSC (Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).
Il Tecnopolo di Bologna al centro della rivoluzione digitale
Un bando per accedere a risorse, un Data Center a Napoli e Dompé Farmaceutici
Il supercomputer Leonardo entrerà in produzione all’inizio del nuovo anno, nel frattempo il bando per l’utilizzo del supercomputer in fase di preproduzione è già attivo e si stanno già delineando anche alcune collaborazioni di tipo industriale.
A margine dell’inaugurazione, infatti, Dompé Farmaceutici ha siglato un accordo che prevede l’utilizzo della potenza di calcolo per accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci e dare risposta precoce alle pandemie.
Questo accordo apre inoltre la strada alla realizzazione da parte di CINECA di un nuovo Data Center Tier 1 a Napoli nel contesto delle strategie nazionali di sviluppo del supercalcolo nell’ambito del progetto del Centro Nazionale High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing.
Video, la “sala macchine” destinata al supercomputer Leonardo
Tutti i volti del vernissageo felsineo riscaldati dai 155 rack del super calcolatore
Il Big Data Technopole però non fa soltanto cose straordinarie, ma è anche progettato in maniera straordinaria, perché segue i dettami del mondo che vorremmo e che vedremo.
Infatti, per riscaldare la sala della cerimonia di inaugurazione il 24 novembre scorso è stato utilizzato il calore prodotto dai server di Leonardo, ben 155 rack che permettono già il 20 per cento della potenza di calcolo europea e quattro quinti di quella italiana.
Sì a Bologna al forum strategico per la filiera aerospaziale
Un riscaldamento figlio della rivoluzione tecnologica e della trasformazione digitale
L’energia è convogliata da un sistema di tubi di raffreddamento, con all’interno acqua e glicole (utilizzato per evitare la proliferazione di batteri) che passa intorno a tutta la struttura del supercomputer, unitamente a una serie di ventilatori.
La struttura accolta dall’ex Manifattura Tabacchi è inoltre progettata per resistere a un terremoto di quarto livello.
Tale progettazione entusiasmante è stata mostrata nell’occasione al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, a Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, a Matteo Lepore, Sindaco di Bologna, e ad Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università e della Ricerca e bolognese DOC.
Il Presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella ha inaugurato il supercomputer Leonardo
Il filmato in timelapse dell’installazione del supercomputer Leonardo al Tecnopolo di Bologna
Il filmato in timelapse della costruzione dei nuovi fabbricati del Big Data Technopole di Bologna
Antologia realizzata dal CINECA dei possibili impieghi del supercomputer Leonardo
Il tour virtuale del supercomputer Leonardo al Big Data Technopole di Bologna
La “sala macchine” del supercomputer Leonardo al Big Data Technopole di Bologna
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